Tra i medicinali più usati per contrastare il raffreddore c’è la Tachipirina. Vediamo quando assumerla e come utilizzarla al meglio.
Il raffreddore è un disturbo di origine virale con sintomi quali starnuti, naso che cola, congestione nasale. Può associarsi al mal di gola, al mal di testa e a dolori muscolari nonché febbre bassa. Molte persone lo contrastano con la Tachipirina.
Solitamente il raffreddore passa in pochi giorni. Per accelerare il processi di guarigione bisogna bere molta acqua, riposarsi e se proprio dovesse risultare fastidioso si potrebbero assumere medicinali da banco come la Tachipirina. Questi farmaci non intervengono direttamente sul raffreddore ma aiutano a sentirsi meglio. La Tachipirina, nello specifico, è un farmaco antipiretico e analgesico spesso usato per trattare le affezioni acute del tratto respiratorio debellando alcuni sintomi.
Il principio attivo è il paracetamolo, altri componenti sono il povidone, la cellulosa microcristallina, l’amido pregelatinizzato, l’acido stearico e la croscarmellosa sodica. Il medicinale non ha controindicazioni a livello gastrointestinale, può essere assunto sia a stomaco vuoto che a stomaco pieno circa ogni 4 ore per gli adulti e 6 ore per i bambini. Ma entriamo maggiormente nei dettagli del suo utilizzo contro il raffreddore.
Tachipirina, come curare il raffreddore
La Tachipirina in caso di raffreddore va somministrata negli adulti con una compressa alla volta senza superare le 6 somministrazioni al giorno. Se proprio il dolore è insopportabile o sale la febbre alta allora si possono prendere due pasticche da 500 grammi insieme oppure una da 1.000 ogni 4 ore (se necessario). In caso di raffreddore nei bambini e ragazzi il farmaco va somministrato in base al peso.
Mezza compressa ogni 4 ore per massimo sei volte al giorno per i bimbi di peso compreso tra 21 e 25 chili (6-10 anni) e 1 compressa ogni sei ore per un massimo di 4 somministrazioni al giorno per i ragazzi tra 26 e 40 chili (8-13 anni). Superando i 41 chili va somministrata una compressa ogni 4 ore con 6 somministrazioni al massimo. Se ad avere il raffreddore è un neonato bisognerebbe cercare di somministrare il farmaco e optare per lavaggi al naso o rimedi naturali che possano far sciogliere il muco. In ogni caso bisognerà sentire il parere del pediatra.
Prima abbiamo accennato alla compressa da 1000 mg. Occorre puntualizzare che questo dosaggio ha un maggiore effetto antidolorifico e necessita di prescrizione medica. Le alternative alla Tachipirina più utilizzate sono l’OKI con un maggiore effetto antinfiammatorio e il Brufen, più adatto in caso di febbre alta. Chiedere consiglio al medico di base è la scelta migliore per capire quale farmaco assumere.