Quando arriva l’assegno unico a giugno 2024: le date da segnare in rosso sul calendario per i pagamenti della misura
L’assegno unico è una misura estremamente importante, un punto di riferimento e di sostegno per le coppie che hanno già figli o che stanno pensando ddi averli. Si tratta, come spiegato sul portale INPS, di un contributo al mese che viene attribuito per ciascun figlio a carico sino al compimento dei ventun anni, qualora vi siano determinate condizioni, e che non prevede limiti d’età nel caso di figli disabili.
Al contempo, la misura decorre, per i neonati, sin dal 7° mese di gravidanza. Per quel che concerne gli importi, non si tratta di cifre fisse per ogni nucleo familiare, bensì l’importo è variabile a seconda di alcuni fattori. È il caso delle condizioni economica di chi fa richiesta, l’età oppure il numero dei figli. In tanti si chiedono quando arrivi l’assegno unico nel mese di giugno 2024, ovvero quali siano le date da segnare in rosso sul calendario per il pagamento del sostegno.
Proprio a proposito delle date di pagamento, è utile far riferimento a quanto indicato nel comunicato stampa INPS dello scorso quattro gennaio, in cui viene riportato il calendario dei pagamenti nel periodo che va da gennaio a giugno dell’anno in corso. In tal senso, rispetto a giugno, l’Istituto prevede di erogare il contributo nei giorni che vanno dal 17.06 al 19.06. Bisogna tener presente che le rate fanno riferimento a situazioni dove non siano intervenute variazioni, e dunque cifre rimaste uguali a quanto percepito a maggio.
Nel caso di cambiamenti rispetto all’ISEE familiare, o in merito alla composizione del nucleo, con le relative modifiche riguardo l’importo della misura, tali famiglie vedranno un calendario di pagamento che sarà diverso, con la corresponsione degli importi che avverrà su per giù nel periodo 24.06 – 30.06. Le famiglie che inviano la richiesta in questo mese, dovranno attendere la settimana conclusiva del mese prodissimo per ricevere la prima mensilità dell’assegno unico.
Calendario e date di pagamento dell’assegno unico: come verificare e occhio al punto sull’aggiornamento ISEE
Tutti gli interessati hanno la possibilità di sapere la data d’arrivo dell’assegno unico a giugno, prendendo visione di eventuali ritardi. Occorre consultare la sezione personale “MyInps”, facendo l’acceso con le proprie credenziali. Sarà possibile consultare la data d’arrivo, approfondendo la sezione “Pagamenti” nel “Fascicolo previdenziale del cittadino”, cliccando su “prestazioni”.
Tramite il servizio “assegno unico per figli a carico”, invece, si potrà consultare la domanda fatta, controllarne lo stato e approfondire i giorni dei pagamenti programmati. Altra risorsa preziosa per prendere visione delle date di pagamento e di eventuali ritardi è rappresentata dall’app Io, da poter usare su telefono e tablet.
Nel messaggio numero 15 del 02.01.24, l’Istituto ricorda che l’effettuazione eventualmente di conguagli, dall’istituto medesimo, riguardo la misura in questione, viene comunicata tramite mail o sms. Inoltre, il dettaglio delle operazioni fatte si può visualizzare attraverso il nuovo pannello informativo semplificato. Vi si accede dal sito INPS con le credenziali o con intermediario di fiducia.
Assegno unico e arretrati: l’aggiornamento ISEE entro il 30.06
Un aspetto importante da tener presente riguarda l’ISEE, visto che le cifre della misura si legano all’effettiva condizione economica del nucleo, proprio rispetto all’ISEE valido in fase di richiesta. Dunque, coloro che, alla data della richiesta, abbiano l’ISEE valido, riceveranno il contributo in base alla fascia ISEE corrispondente. L’assegno unico è anche “universale”, tuttavia, e dunque si può richiedere anche senza ISEE o qualora quest’ultimo fosse maggiore di 45.574,96 euro, ottenendo in tal casi gli importi minimo previsti. La suddetta soglia fa riferimento all’anno in corso.
Come si legge sul portale INPS, occorre stare attenti alla data del 30.06, poiché l’importo commisurato al valore dell’ISEE viene corrisposto con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati. E ciò, anche a chi, in fase di prestazione della domanda, non possegga ISEE, ma per cui l’ISEE sia in seguito attestato entro il 30.06.
Nel comunicato del 4 gennaio, l’Istituto sottolineava che, per determinare le cifre della misura, occorre la presentazione invece della DSU per il 2024. Senza l’ISE, l’importo della prestazione verrà calcolato a partire dal marzo dell’anno in corso, con riferimento agli importi minimi previsti. Nel momento in cui la DSU venga presentata entro il 30.06.24, le cifre eventualmente già erogate verranno adeguate da marzo, “con la corresponsione degli arretrati”.
Per non perdere il diritto all’ottenimento degli arretrati, e quindi la differenza tra ciò che spetta secondo l’ISEE e l’importo minimo ottenuto, occorrerà procedere all’aggiornamento dell’ISEE entro questo mese. Per riuscirci occorrerà presentare la DSU tramite il portale unico ISEE sul portale INPS o facendo riferimento agli intermediari abilitati e CAF.