I Buoni Fruttiferi Postali possono essere riscattati anche prima della scadenza, ottenendo il capitale e gli interessi. Ma quanto costa tale operazione?
I Buoni Fruttiferi Postali stanno riscontrando enorme successo perché consentono di investire i propri risparmi in maniera assolutamente sicura. Poste Italiane offre una vasta gamma di prodotti ai cittadini, che possono scegliere l’investimento più adatto alle proprie esigenze.
I Buoni presentano una serie di vantaggi; in particolare, sono garantiti dallo Stato e, dunque, l’importo originariamente utilizzato viene sempre rimborsato alla scadenza, con aggiunta degli interessi maturati. Si applica, poi, la tassazione agevolata del 12,50% e non sono previsti costi di sottoscrizione o di gestione.
Ma la peculiarità più apprezzata dei Buoni Fruttiferi Postali è la possibilità di richiedere il rimborso delle somme investite in qualsiasi momento. Ci sono dei costi nel caso di rimborso anticipato o di rimborso alla scadenza? Vediamo cosa prevede la normativa.
Costi per il rimborso dei Buoni Fruttiferi Postali: ecco la verità
Grazie ai Buoni Fruttiferi Postali si possono far fruttare i risparmi, tramite la maturazione degli interessi, che in alcuni casi può arrivare fino al 6%. In pratica, alla data di scadenza, il sottoscrittore avrà guadagnato il doppio della cifra investita.
Le tipologie di Buoni acquistabili sono numerose, distinte a seconda delle esigenze e della disponibilità finanziaria dei risparmiatori. Tra i più amati ci sono il Buono ordinario, il Buono dedicato ai minori, il Buono Premium e il Buono Quattro Anni Plus.
Questi prodotti di investimento diventano infruttiferi a partire dal giorno successivo alla loro scadenza e il titolare ha a disposizione 10 anni per riscattare le somme, prima che intervenga la prescrizione. Si ha diritto, come abbiamo anticipato, alla somma investita (al netto degli oneri fiscali) più gli interessi maturati.
Ad esempio, se si sottoscrive un Buono ordinario di 5 mila euro, dopo 20 anni si otterranno 8.155,89 euro netti, perché si applicheranno il tasso di interesse annuo del 2,75% e la tassazione agevolata del 12,50%; in pratica, si verserà il 12,50% sugli interessi accumulati. Se, però il Buono Postale dovesse avere un importo superiore a 5 mila euro, il titolare sarebbe obbligato a pagare anche un’imposta di bollo pari allo 0,2%.
Ricordiamo, infine, che il rimborso del capitale investito è sempre consentito prima della scadenza. In questo caso, verranno pagati solo gli interessi maturati fino a tale periodo. Se il rimborso anticipato viene richiesto prima che sia trascorso il periodo minimo di mesi dalla sottoscrizione (differente a seconda della tipologia di Buono e specificato al momento dell’acquisto), gli interessi non possono essere riconosciuti.